16.12.08

BREAKFAST @ MANCINI'


Come iniziare? Dunque, presenti Jhonny, Spada, Mike, Carlos e ospite il Dav. Destinazione Madesimo. Ritrovo ore 7, davanti a casa di Spada (cosi anche se è in ritardo deve solo uscire di casa). Un Jhonny che mi arriva alle 6.50 giusto per non sbagliare, Mike che arriva col Dav alle 7.10 (il Dav era nudo affacciato alla finestra a lavarsi i denti quando Mike è passato a prenderlo… “2 secondi e arrivo”… siccerto), uno Spada che sollecitato telefonicamente esce subito di casa e… un Carlos che arriva con SOLO un’ora di ritardo, accettabile ma purtroppo gli toccherà pagare la colazione a tutti.

Essendo ormai le 8 è orario di apertura della pasticceria di Mancini, caro amico del team.
Le tende del negozio erano ancora abbassate all’arrivo dei 5, e la faccia del Mancio che le tira su sentendo bussare sul vetro è stata davvero da foto. Quindi breakfast at Mancini’s, che al Mancio Tiffany gli fa un sonoro pompino; brioche alla nutella, alla marmellata, trecce alla crema, caffè, cappuccini e latti macchiati (sarà così il plurale di latte macchiato? Forse no, ma chi siamo noi  per giudicare?), una colazione adeguata per le fatiche che attendono il Team.

Breakfast @ Mancini's

 Finalmente partenza con la Jeep di Big Fish del Carlos, che è veramente una figata in tutto e per tutto, tranne che per lo stronzo che sta nel posto centrale del sedile posteriore, al quale sembra di avere un’asta di legno nella schiena. Arrivo nel parcheggio di Campodolcino, consueta foto a chiappe e via con la funicolare e poi via con la prima seggiovia, la quale era immersa nella nebbia. Non si vedeva nulla, non vedevi nemmeno il tuo pene se abbassavi lo sguardo. Però magicamente all’arrivo della seggiovia già non c’era più nulla, visibilità perfetta, solo qualche fiocco di neve che non disturba la discesa.

Chiappe d'oro

Prima discesa è già macello.
Un Carlos lanciato più che mai si butta in neve fresca, ma pianta un volo che gli costa qualche minuto di fatica e arrancamenti per uscirne fuori, nulla di grave, un sorso di fiaschetta ed è di nuovo in forma. 
Mentre nello stesso momento Mike decide di ripetere la performance dell’anno prima perdendo uno sci in neve fresca, a sto giro ci son volute tre persone, una pala, uno stinco del Dav distrutto e 40 minuti per ritrovarlo. Dopo questo piccolo incidente si parte con boschetti e sottoseggiovie da manuale, sempre con voli, infossamenti e rotolamenti che non possono mancare nei numeri dello Spadacci Snowteam. 
Mike sempre più propositivo con boschetti e varie, Carlos che segue a testa alta anche sotto la seggiovia e Spada che ogni tot metri decide di rotolarsi nella neve. Ma il peggiore della giornata è Jhonny che riesce ad accartocciarsi e picchiare la faccia contro il suo stesso ginocchio; ginocchio dolorante e sangue sputato per almeno una decina di minuti (scoprendo che il rosso sulla neve risalta da dio).
Finalmente arriva l’ora di pranzo con il Dav che riesce ad attaccar bottone con ogni femmina che lavorava in quel self service. Dav che tra l’altro mostra tutta la sua indignazione quando Jhonny  si presenta con una di zuppa di cipolle, intimandogli anche di non parlargli se non da una distanza maggiore ai 4 metri. 
Jhonny dichiarerà in seguito che tra zuppa di cipolla e sangue, il suo alito ricreava nella sua bandana che copre naso e bocca, un microclima con un odore misto tra mestruo e cipolle.

Dopo i disastri iniziali la giornata prosegue più tranquilla fino a che ci si perde il Dav, che non becca la stradina di collegamento e viene recuperato da Mike e Jhonny, mentre Carlos e Spada attendono in baita. Bombardini, vin brulè e poi tutti a casa.
 Ricordate gente, c’è un po’ di Spadacci Snowteam in ognuno di voi. 


Rientro in sobrietà




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