23.12.08

C'ERA UNA VOLTA PILA

C’era una volta uno spensierato gruppo di giovani che andava in montagna a fare lo snowboard, portava le focaccine alla nonna e salvava le principesse in pericolo. Forse le nostre storie non sono proprio fiabe, ma vabbhe dai si fa qual che si può.

Un sacco di partecipanti a questa uscita, addirittura 8. A  Jhonny, Spada, Carlos e Mike si sono uniti Giaco, QGFDR (per chi non ricordasse è Quel Gran Figo Di Realini detto anche il Regal), Robby e il Dani. Partenza prevista alle ore 7 e Carlos che decide di pagare nuovamente la colazione a tutti arrivando in ritardo. Si ringrazia il Carlos e si attende con ansia la prossima uscita a cui parteciperà. 
Fino alla tarda mattinata non c’è nulla da dire, infatti varie vicissitudini hanno portato il Team ad accumulare un discreto ritardo, che spinge i nostri eroi a fermarsi per il pranzo già dopo la prima seggiovia. Un pranzo non consono per lo Spadacci Snowteam, a base di panini e/o hot dog, e udite udite senza nemmeno abuso di alcool, da non crederci. Dopo questo pasto veloce è il momento di partire e non fermarsi fino alla chiusura. 

Buone prestazioni da parte di tutti. Da segnalare un Carlos sempre più in forma, che tenta anche dei 180°, con discreto successo e con una padronanza di tavola che gli permette di affrontare in scioltezza qualsiasi terreno; se va avanti così diventa il Scion Maicol della Brianza (oh, è scritto apposta così eh! Avrei anche potuto cercarlo su wikipedia se avessi voluto scriverlo giusto).
Ed è così che arriva il momento del salto dalla casetta… con un volo di Robby fantastico il quale cade direttamente sulla propria spalla accusando un po’ il colpo. Poi qualche pista senza gloria e senza vergogna che porta direttamente agli ovetti per la discesa. Ma è qui che viene il bello.
Per prendere gli ovetti ci sono 3 possibilità:
1. Prenderli direttamente in quota all'arrivo
2. prenderli al primo intermedio
3. prenderli al secondo intermedio
Vuoi che il gruppo non si lanci in questo fuoripista?? Infatti quasi tutti partono per il primo intermedio.Neve bellissima, surfate pazzesche e arrivo alla prima stazione intermedia. 
Mike sempre più lanciato non ha dubbi sul proseguire fino al secondo, Jhonny già si sa che lo segue senza nemmeno pensarci e Giaco non vuole essere da meno.I tre eseguono il primo pezzettino, mentre il resto del gruppo sta ancora attendendo poco più su, aspettando di decidere se prendere l’ovetto o proseguire fino al secondo intermedio.
Cominciamo a specificare che il pezzo che hanno fatto Mike & company è totalmente ghiacciato, e ora segue un breve dialogo:

Jhonny: oh fa cagare sto pezzo.
Mike: già è completamente ghiacciato.
QGFDR (gridando da un po’ più in alto): RAGA, COME E’?
Giaco (rispondendogli gridando): VIENI REGAL!! E’ AL TOP!!
Giaco (abbassando la voce): si si, vieni a farti sta merda ihih

E quindi parte l’avventura per Mike, Jhonny, Giaco, il Dani e Regal, che cercano di stare in piedi su sta lastra di ghiaccio tutta disconnessa, che termina con l’attraversamento di una strada, senza tavola ai piedi ovviamente, per poi arrancare sull’ultimo pezzetto che porta all’ovetto sprofondando nella neve fino all’inguine… come dire… faticaaaaaaaaa.

Dopo tutto ciò un meritato panino al furgone paninaro e tutti sulla strada di casa. Stanchezza che si fa sentire, infatti l’unico suono che si sentiva nelle varie macchine era il segnale acustico di “velocità limite raggiunta” di quella di Spada, che era impostato sui 200 km/h… perché Spada guida con calma. 
Pare doveroso raccontare che Spada ha da poco cambiato la sua Alfa 147 con un’Audi A3, un pochino più potente… ora non solo in partenza, gli slittano le ruote anche passando dalla prima alla seconda, e forse pure dalla seconda alla terza. 
Ricordate, lo Spadacci Snowteam non teme il Babau 


Foto di repertorio

16.12.08

BREAKFAST @ MANCINI'


Come iniziare? Dunque, presenti Jhonny, Spada, Mike, Carlos e ospite il Dav. Destinazione Madesimo. Ritrovo ore 7, davanti a casa di Spada (cosi anche se è in ritardo deve solo uscire di casa). Un Jhonny che mi arriva alle 6.50 giusto per non sbagliare, Mike che arriva col Dav alle 7.10 (il Dav era nudo affacciato alla finestra a lavarsi i denti quando Mike è passato a prenderlo… “2 secondi e arrivo”… siccerto), uno Spada che sollecitato telefonicamente esce subito di casa e… un Carlos che arriva con SOLO un’ora di ritardo, accettabile ma purtroppo gli toccherà pagare la colazione a tutti.

Essendo ormai le 8 è orario di apertura della pasticceria di Mancini, caro amico del team.
Le tende del negozio erano ancora abbassate all’arrivo dei 5, e la faccia del Mancio che le tira su sentendo bussare sul vetro è stata davvero da foto. Quindi breakfast at Mancini’s, che al Mancio Tiffany gli fa un sonoro pompino; brioche alla nutella, alla marmellata, trecce alla crema, caffè, cappuccini e latti macchiati (sarà così il plurale di latte macchiato? Forse no, ma chi siamo noi  per giudicare?), una colazione adeguata per le fatiche che attendono il Team.

Breakfast @ Mancini's

 Finalmente partenza con la Jeep di Big Fish del Carlos, che è veramente una figata in tutto e per tutto, tranne che per lo stronzo che sta nel posto centrale del sedile posteriore, al quale sembra di avere un’asta di legno nella schiena. Arrivo nel parcheggio di Campodolcino, consueta foto a chiappe e via con la funicolare e poi via con la prima seggiovia, la quale era immersa nella nebbia. Non si vedeva nulla, non vedevi nemmeno il tuo pene se abbassavi lo sguardo. Però magicamente all’arrivo della seggiovia già non c’era più nulla, visibilità perfetta, solo qualche fiocco di neve che non disturba la discesa.

Chiappe d'oro

Prima discesa è già macello.
Un Carlos lanciato più che mai si butta in neve fresca, ma pianta un volo che gli costa qualche minuto di fatica e arrancamenti per uscirne fuori, nulla di grave, un sorso di fiaschetta ed è di nuovo in forma. 
Mentre nello stesso momento Mike decide di ripetere la performance dell’anno prima perdendo uno sci in neve fresca, a sto giro ci son volute tre persone, una pala, uno stinco del Dav distrutto e 40 minuti per ritrovarlo. Dopo questo piccolo incidente si parte con boschetti e sottoseggiovie da manuale, sempre con voli, infossamenti e rotolamenti che non possono mancare nei numeri dello Spadacci Snowteam. 
Mike sempre più propositivo con boschetti e varie, Carlos che segue a testa alta anche sotto la seggiovia e Spada che ogni tot metri decide di rotolarsi nella neve. Ma il peggiore della giornata è Jhonny che riesce ad accartocciarsi e picchiare la faccia contro il suo stesso ginocchio; ginocchio dolorante e sangue sputato per almeno una decina di minuti (scoprendo che il rosso sulla neve risalta da dio).
Finalmente arriva l’ora di pranzo con il Dav che riesce ad attaccar bottone con ogni femmina che lavorava in quel self service. Dav che tra l’altro mostra tutta la sua indignazione quando Jhonny  si presenta con una di zuppa di cipolle, intimandogli anche di non parlargli se non da una distanza maggiore ai 4 metri. 
Jhonny dichiarerà in seguito che tra zuppa di cipolla e sangue, il suo alito ricreava nella sua bandana che copre naso e bocca, un microclima con un odore misto tra mestruo e cipolle.

Dopo i disastri iniziali la giornata prosegue più tranquilla fino a che ci si perde il Dav, che non becca la stradina di collegamento e viene recuperato da Mike e Jhonny, mentre Carlos e Spada attendono in baita. Bombardini, vin brulè e poi tutti a casa.
 Ricordate gente, c’è un po’ di Spadacci Snowteam in ognuno di voi. 


Rientro in sobrietà




3.11.08

SI DIA INIZIO ALLE DANZE


Porca vacca e dico porca vacca… lo Spadacci Snowteam inizia la stagione con niente meno che un week end; 2 notti in albergo e 2 giorni di snow. Di cose da dire ce ne sono, quindi cercherò di essere breve. (Comunicato per le associazioni ecclesiastiche: questo racconto potrebbe essere pieno di PD, quindi qualora possibile siete pregati di astenervi dal leggerlo).

Presenti all’appello Jhonny Spada più due amici del team, il Dav ed Erling. I lettori più fedeli probabilmente ricordano che Spada sia un ritardatario cronico, ma mi tocca tristemente ammettere che c’è di peggio!! Ebbene si, il Dav è riuscito a fare tempi da record negativi. Quando io e Spada abbiamo citofonato la frase “dai, salite un attimo” aveva già fatto presagire il peggio. In un modo o nell’altro siamo riusciti a partire, ed avendo accumulato un discreto ritardo Erling si è sentito in dovere di scegliere una strada con in mezzo un passaggio a livello, giustamente chiuso, il quale ha scatenato già dei vari PD, DP e cristamenti vari.

Dopo questo piccolo inconveniente il viaggio procede in scioltezza, a parte la pioggia battente, a parte il capriolo che stavamo investendo, a parte la bufera di neve, a parte gli slittamenti sui tornanti, a parte che la Opel Corsa fatica a stare dietro a una Pegeout 406 super mega turbo plus anal, ma per il resto tutto a posto... PD.  riusciamo ad arrivare in vetta, arrivando all’hotel Pirovano in orario perfetto per perdersi la cena e con anche dei testacoda da tamarri eseguiti nel parcheggio innevato.

Passiamo subito al mattino successivo. 
Sveglia puntata alle 8 e colazione abbondante, perché ci vogliono energie per sopravvivere all’alcool della giornata. La bufera non accennava a diminuire, ma noi siamo dei duri, si sa, e quindi si parte per prendere la funivia. Skilift chiusi, ancore chiuse, visibilità nulla… e si aggiunge il fatto che per riprendere la funivia dopo essere scesi dalla pista bisognava camminare per 50 metri in salita. Motivazioni che bastano e avanzano per convincerci a tornare all’albergo e che spingono già al primo giro di Pampero Aniversario in fiaschetta. A sto giro ne avevo tre, per non rischiare di rimanere senza nel bel mezzo di una bufera di ne.
Ma noi siamo atleti, siamo dei duri, e quindi col cazzo che demordiamo. E scatta l’idea di costruirci un kick per saltare. Prima però si rende necessaria una pausa di degustazione del Torre Pietraia, vino pregiatissimo… o greggio, dipende dai punti di vista, il quale in alta quota acquisisce doti incredibili. Finalmente pronti e armati di pale comincia la costruzione del kick.La dura fatica di questa esperienza ci ha fatto meritare un’oretta in piscina, con idromassaggio, bagno turco e una manata sul naso al Dav da parte di Erling.
Passiamo direttamente al secondo giorno.
La bufera decide di calmarsi, la visibilità si fa più decente e quindi decidiamo di ritentare. Prima funivia, seconda funivia, skilift, prima discesa, di nuovo funivia… e fin qui tutto bene, finchè ci viene la brillante idea di spararci il fuoripista che ci avrebbe riportato al Pirovano. “Massì andiamo qui a destra”, grave errore!!! Se ci fossero stati dei cartelli di indicazione il primo avrebbe avuto scritto “salvezza” il secondo “morte”, ovviamente il cartello “salvezza” avrebbe indicato la sinistra. E fu così che ci siamo lanciati nell’esperienza più faticosa nella storia dello snowboard, primo pezzo in discesa… e poi mille mila chilometri da camminare con la tavola sottobraccio, attaccandola ai piedi solo di tanto in tanto per qualche breve pezzo.
Doccia scroccata alla piscina del Pirovano (in mutande) e poi tentativo di partenza, e qui la Opel Corsa accusa un po’ i due giorni passati ferma a 3000 metri, e ci mette giusto quella mezzoretta buona per accendersi. Pensavate che fosse finita qui! Invece no!
Il week end si conclude con una cena al ristorante La Brace, ristorante abbastanza IN, dove il Team scatena un po’ di casino con risate insensate e deficienti, tanto che una madre con figlioletta seduti nel tavolo dietro il nostro riesce a dire al marito “ma proprio a questo tavolo dovevamo metterci?”. Nonché luogo in cui il Dav scopre di avere ancora le chiavi dell’armadietto portasci dell’albergo. 
Questo è tutto. Baci abbracci e sessi anali dal vostro Spadacci Snowteam.


Degustazione di Torre Pietraia a 3000 mt




20.3.08

CHI NON LAVORA....VA IN MONTAGNA


Tutti i nostri lettori ben sanno che il campionato di baseball (sport reale del team) è alle porte e che quindi nel week end lo Spadacci Snowteam è impegnato in amichevoli e varie. Quindi le soluzioni restanti sono due, o si dichiara la stagione sciistica chiusa o…. gite infrasettimanaliiiiiiiiiiiiiii!!! 
Come ormai per quasi ogni uscita i presenti sono solo Jhonny e Spada, ma c’è una novità, ebbene sì, stavolta è stato Jhonny a fare ritardo. 
Partenza prevista per le h: 7:30 e per Jhonny è panico quando vede l’ora sulla sveglia che non ha sentito, h: 7:20, e parte una corsa contro il tempo. Lasciando perdere le cose superflue tipo colazione e lavaggio di ascelle, esegue una vestizione alla velocità della luce, dimenticando quasi la tavola a casa (che tanto non è una cosa importante per fare snowboard); ma alle ore h: 7:40 era già sotto casa di Spada. Che poi lo sappiamo tutti che alle 7:30 Spada non sarebbe stato pronto lo stesso, ma dato che non possiamo provarlo diamo tutta la colpa a Jhonny.
Una partenza infrasettimanale necessita di una colazione precoce, difatti già a Senago avviene la sosta per la classica brioches. Contro ogni previsione non si trova particolare traffico e il viaggio procede tranquillo con arrivo a Campodolcino sulle note di  “paradise city” a tutto volume. 

Lungo il tragitto, il team incrocia un vecchio che ci ricorda che noi siamo AL TOP o almenno questo è quello che è stato interpretato da Spada, anche se l'ipotesi più attendibile sia quella che l'uomo stesse facendo l’auto stop, ma noi il bicchiere lo vediamo sempre mezzo pieno perciò NOI SIAMO AL TOP.

Stabilito record di ritardo dallo Spadacci Snowteam, prima seggiovia presa alle ore 10:41!!! Estrema calma diciamo.
Giornata dura, neve ce ne era, ma il caldo la rendeva come dire… poco scivolosa!!! Cazz, diciamo che la tavola si fermava pure in discesa…
Come ogni volta continua la saga del pranzo. Spada si esegue uno stinco con polenta che è tutto un programma, nulla da aggiungere, un piatto che parla da se. Jhonny invece prende un piatto di bresaola e un’insalata mista, che di insalata ha decisamente poco (era un misto di cibi sott’olio e sott’aceto) ma sul cartello c’era scritto insalate miste. Segue il dialogo con cassiera, giusto per ribadire la sobrietà dei pranzi dello Spadacci Snowteam. 
Jhonny: solo questo, oggi si rimane leggeri. 
Cassiera: leggeri? Queste sono due porzioni!
Si ringrazia il piccolo Riccardo per aver allietato il pranzo del team con i suoi capricci dimmerda e per il fatto di avere una madre tanto scema e cacacazzo.
Come sempre a Madesimo c’è una sola cosa da fare dopo pranzo, cioè buttarsi in Val di Lei, che richiede anche l’esaurimento delle scorte alcoliche nella fiaschetta. Val di Lei che non delude, grazie alla temperatura maggiormente favorevole e quindi neve in condizioni migliori. Ovviamente quando si va a Medesimo e soprattutto quando si sale in Val di Lei non si può rinunciare a un giro nel Canalone. C’è voluta un’opera di convinzione dato che Spada si sentiva affaticato e voleva evitare il Canalone, ma dopo la domanda “da quando sei diventato un femminiello?” si è deciso e quindi anche stavolta marcata casella Canalone. 
Qualche discesa per il rientro e la sciata si conclude con un vin brulè. E dopo la strada di ritorno aperitivo al Maybe pub e poi tutti a casa. Questa potrebbe essere l’ultima sciata della stagione per lo Spadacci Snowteam....

4.3.08

VOGLIO VIVERE IN TOSCANAAAAA

Facciamo i seri, chissene frega della montagna quando ci sono cose più importanti di cui parlare!!


Ebbene sì! Perché una serata a base di fiorentine alla griglia richiede la massima attenzione.
Presente all’appello lo Spadacci Snowteam al gran completo (mica come quando si va a sciare!!!). 
Ecco dunque l’elenco dei partecipanti: Spada (nonché padrone di casa), Jhonny, Mike, Carlos, Alfio, QGFDR (aka Quel Gran Figo Di Realini, compratore delle suddette fiorentine), Mela e Mezzo.

Fiorentine, griglia e fiumi di alcool, direi che c’è poco da aggiungere. 
Serata che si apre con un Mike efficientissimo dietro i fornelli a grigliare sopra una piastra (potrebbe essere un controsenso, ma non ci importa) zucchine e melanzane; melanzane sapientemente affettate da Jhonny armato di Miracle Blade 3 Serie Perfetta, sì amici, lo Chef Tony non mentiva!!!
Quei coltelli tagliano da Dio!!
Con l’arrivo dei vari ospiti cominciano i brindisi e dopo un sano aperitivo a base di birra, uno a base di bianco e uno a base di rosso è stato possibile partire con la cottura delle fiorentine arrivate direttamente dalla Toscana, carne di pura vacca Chianina, o almeno cosi dicono) 8 minuti da un lato, 8 minuti dall’altro e qualche minuto in verticale appoggiate sull’osso.
Vaccammerda che mangiata!!! Zeus benedica le fiorentine!! (per non fare torto a nessuna religione, prima abbiamo nominato Dio, quindi ora Zeus). 
Ma il culmine della serata viene raggiunto quando giunge in tavola il limoncello… si ringrazia “mamma Spada” che ha prodotto lei stessa tale limoncello al quale Carlos si è attaccato per dimenticare le sue pene.
Carlos diventa protagonista della serata, con una proporzione di sangue nell’alcool imbarazzante (si amici, sangue nell’alcool, ciò che gli scorreva nelle vene era limoncello), direi che per 1 centilitro di sangue ce ne erano 3 di alcool. 
Riesce a fare morali a destra e a manca, e ad asciugare qualche persona con le sue paranoie, per poi accanirsi contro muri e piante con qualche cazzotto ben assestato che gli provoca non poco dolore alla mano destra.Tutto questo per poi ritirarsi in un angolo dietro al Maybe Pub, dove l’allegra brigata si era nel frattempo diretta, a sboccare.
Tempo un paio di birre piccole consumate dai personaggi sani e parte la missione riaccompagnamento Carlos, avvenuta senza ulteriori intoppi. 
Senza entrare in particolari la serata si può riassumere in ciò che è stato raccontato.
Peace





Possiamo sintetizzare il racconto della sciata in due punti fondamentali: 
1.  non c’era neve 
2.  Jhonny e Spada si sono consolati in baita con un pranzo adeguato.
Dico solo che i camerieri hanno apparecchiato per 4 vedendo l’ordinazione invece che per 2. 


P.S.

Ieri ho visto due vecchie su un BMW X5, non so cosa c’entri, ma a me son girati i coglioni, cosa se ne fa una vecchia di un X5?? Perché lei sì e io no??? 
Poco dopo ha parcheggiato così probabilmente!





24.2.08

PERCHE’ UN EROE E’ UN EROE


Che dire? 
Quando giunge la domenica si scopre la differenza tra eroi e checche, e quando c’è da cacare gli eroi cacano! E i due eroi Jhonny e Spada non possono permettersi di saltare un’altra domenica, quindi meta Medesimo. 
A che ora potrà mai partire lo Spadacci Snowteam? Alle 5? Alle 6? Ma non scherziamo!!!! 
Noi abbiamo una vita, il sabato sera mica lo possiamo passare a dormire per svegliarci alle 4 e andare a sciare!! Quindi partenza prevista per le 7:30.

Jhonny: a che ora si parte Spada? 
Spada: alle 7:30
Jhonny: quindi a che ora passi da me?
Spada: alle 7:30
Jhonny: ah bhe, allora si partirà sicuramente per le 7:30

E infatti partenza avvenuta intorno alle ore 8. Ma che ce frega a noi!!! Che tanto alle 9:30 eravamo già al parcheggio di Campodolcino, nonostante una nebbia malefica che ha rallentato la guida sportiva di Spada e una pausa pasticcini lungo la strada. 
Sole stupendo e di conseguenza caldo mortale, neve un po’ poca, ma presente su tutte le piste, tutto sommato soddisfacente. Senza ulteriori indugi il team si lancia sulle piste, una partenza un po’ faticosa, tanto da richiedere una pausa già alle 11:30, pausa che però permette l’incontro con l’Ape Sbronza, già amica del team per vari ritrovi nei locali dell’interland milanese (la scrivo così che almeno sembra che abbiamo un’intensa vita mondana nella Milano bene). 
Apa che però risulta un po’ in sbattimento per problemi sentimentali e di curve (brutti porci, lo so a cosa avete pensato!!! Non si parla delle curve del corpo, ma di quelle sullo snowboard).
La soluzione per tutti era a portata di mano, cioè… svariato alcool (noi si che siamo degli sportivi!!),
a partire da una birra piccola per finire con l’ormai classicissimo Pampero Aniversario della fiaschetta, passando dal bombardino; alcool che sicuramente aiuta il team e gli permette di raggiungere la baita per il pranzo con rinnovato vigore. Come ogni volta il pranzo del team è a base di birra e piatti tipici del luogo, in questo caso pizzoccheri e bresaola. 
Nota da ricordare: una giovane fanciulla che passa accanto al tavolo dello Spadacci Snowteam con pantaloni da neve, ma una magliettina che lascia scoperta mezza pancia… ma porcammerda, puoi andare in giro così in montagna??
Non può mancare il giro in Val di Lei dove Jhonny e Spada hanno rischiato la morte per due volte, con un passaggio in mezzo a rocce “puntute e mortali”, tra l’altro finendo anche la seconda discesa nello stesso punto della precedente, come due idioti. Rientro ovviamente via Canalone, ottima surfata e mille volte culo a terra. Ma la parte divertente viene ora…

Jhonny: intanto che siamo fermi, manda un messaggio ad Apa per la birra post sciata
Spada (tastandoti le tasche): noo, ho perso il telefono! 
Spada (ritastandoti le tasche): l’ho perso, l’ho proprio perso!

E al che ha cominciato ad insultarsi pacatamente come solo lui sa fare. Provando a chiamarlo, il cellulare di Spada ha suonato fino alle 22, quando è stata bloccata la scheda, quindi con ogni probabilità è ancora in mezzo alla neve e verrà ritrovato questa estate.Ricordiamo che il telefono era stato acquistato una settimana prima durante il weekend di Livigno. FAIL!
Un rientro al limite del tempo e una birra consolatoria per concludere la giornata, una bella coda di rientro e poi tutti a casa.
Alcool, pizzoccheri e cadute, decisamente un livello superiore ai team belli, bravi e pompati dei big.
Baci e abbracci.





18.2.08

BORMIO/LIVIGNO


Weekend in casa Carlos nei pressi di Bormio, c’è altro da aggiungere??

Lo Spadacci Snowteam al gran completo con ospite Mela.
Procediamo con un breve racconto, si parte venerdì 14 sera intorno alle 20.30 con la Jeep di Carlos (che mezzo!!!) e la Twingo di Mike, arrivo in quel di S. Carlo (paese nelle vicinanze di Bormio) per le 23.00 e via con la prima grolla! Perché il Team non si smentisce! 
Serata breve in vista della sciata del sabato, infatti sabato mattina h 8.00 tutti in piedi che si va. Di neve non ce ne era un’esagerazione, però quanto basta per potersi divertire; piste in condizioni abbastanza buone e anche qualche escursione in fuoripista carina.
Ma parliamo di cose serie, ovvero il pranzo in baita a base di pizzoccheri, bresaola e ovviamente birra. Da segnalare il fatto che Carlos non ha chiuso bocca un secondo per tutti e due i giorni seppur dicendo in totale 22 parole, infatti ha ripetuto in continuazione le stesse frasi, “che bello il mio cappellino, ha i trichechi”, “sooonoooooooo sabbiooosoooooooo”, “cuoreeee spezzaaaatoooo”, “ma dove è quel CD? L’ho messo di sicuro” 
Un sabato tosto, soprattutto quando stai a -15°… 
[dichiarazioni dei residenti: “oggi non fa freddo, ci sono -15”] 
Un bombardino alle 10 di mattina è stato necessario, poi vedi come scendi bello allegro. Un breve giretto in Livigno paese e poi a casa per una carbonara, come al solito accompagnata da svariate birre, come di rito seguita da un’altra bella grolla.
Una domenica altrettanto impegnativa, se non di più. Muscoli stanchi, fatica che si fa sentire e quindi abbiamo il primo cadavere, infatti la Mela tempo due discese e si è fermata in baita a resuscitare. Altra giornata intensa con solita mangiata in baita, casa… doccia… pasta al sugo… pulizie… e viaaaa verso Milano e fine della pacchia.

Prestazioni niente male per lo Spadacci Snowteam. Carlos alle prime armi con la tavola sfodera un’eccezionale capacità di apprendimento e alla fine delle due giornate scende in scioltezza. Alfio sempre ottimo sugli sci. Mike lanciatissimo anche lui con gli sci esegue anche svariati fuoripista e salti. Anche Jhonny e Spada niente male, con anche salti da rocce pericolosisssssssime.

MOMENTI SALIENTI:
Alfio che cade sul ghiaccio avendo già finito di sciare e si fa raccogliere da una straniera. Bel botto.
Mitico 360 di Carlos… si, girando sulle chiappe.
Carlos che si esibisce costantemente in balletti e canti dalla dubbia sessualità.
Mike che monta Topo Gigio, scena imperdibile.
Uno sconosciuto che si è schiantato conto un paletto a bordo pista per poi sfracellarsi a terra.
Carlos che intrattiene un poliziotto in ovovia con un mezzo spogliarello.
Per la gara di miglior solco a sto giro non abbiamo un vincitore, solo due mega perdenti, Jhonny e Spada.

Con affetto, un abbraccio dal vostro Spadacci Snowteam preferito.




8.1.08

ALTRO GETTONE, ALTRA CORSA……


Data astrale 06.01.2008   Ore 8:30 

Lo Spadacci snowteam (Jhonny, Spada e Mike questa volta) dopo qualche imprevisto (che identifichiamo nel ritardo cronico di Spada, che a sto giro è pure tornato a casa a prendere gli scarponi dimenticati) parte più agguerrito che mai verso la Valle d’Aosta, destinazione Pila. 
Una volta arrivato, l’intero team rimane impressionato dalla notevole quantità di neve che ricopre l’intero paesaggio il che fa supporre che si andrà incontro ad una giornata molto divertente ma allo stesso tempo molto dispendiosa dal punto di vista fisico…
Pronti via si sono verificati alcuni imprevisti sulla tabella di marcia del team, ma una volta recuperati scarponi e scarponcini il viaggio fila liscio fino ad Aosta, o quasi se non fosse per un  gatto suicida schivato per un soffio…
Dopo i soliti preparativi che richiedono abbastanza tempo, da Aosta il team prosegue verso Pila con l’ovovia , una soluzione molto funzionale e veloce che il team consiglia a chiunque intenda trascorrere piacevoli giornate di sci a Pila.
Quasi obbligato il team sceglie come prima discesa una pista “spaccagambe” che non è proprio il massimo, ma non per questo si scoraggia, e prosegue il suo viaggio alla scoperta dell’intero comprensorio, non vastissimo a causa di alcune piste chiuse.

Notiamo la diversa visione della vita sciistica dei diversi membri del team:

piano di Mike à “prendiamo la pista A, poi il collegamento B che porta alla seggiovia 1, cosi possiamo fare la pista C e arrivare sulla pista D”

risposta di Spada à “secondo me potremmo andare in una baita a mangiare”.

In ogni caso dopo aver sciato su tutte le piste che Pila poteva offrire, lo Spadacci snowteam si guadagna un meritato riposo in baita, e dato che il team gradisce i piatti tipici e non essendo più in Valtellina vengono abbandonati pizzoccheri e bresaola a favore di stinco e polenta concia. Ordinazione di birra un po’ sottotono (birra piccola anziché media), sicuramente per colpa della fiaschetta, portata da Jhonny, piena di Pampero Aniversario, che però certamente aiuta nei momenti di difficoltà.
Un po’ appesantito dalla mangiata, il team riparte concentrandosi soprattutto su svariati fuori pista in neve fresca, i quali oltre ad aumentare drasticamente la stanchezza provocano cadute stellari e diversi ribaltamenti i quali talvolta hanno richiesto alcuni minuti per riuscire a rimettersi in sesto. Un ribaltamento di Mike ne ha richiesti addirittura venti di minuti per la ripartenza, infatti ha perso uno sci in neve fresca, ritrovato da Jhonny dopo un’estenuante ricerca da parte dei due eroi.
Verso le ora 16:30 il primo membro del team (il presidente), colto improvvisamente da una stanchezza che non lascia scampo, si dirige verso la baita per una birretta rigeneratrice mentre il resto del team si appresta a compiere un’ultima discesa prima di riprendere l’ovovia che li ricondurrà alla macchina, che inspiegabilmente era parcheggiata perfettamente dritta e all’interno delle linee di separazione, inspiegabilmente perché la mattina il parcheggio era completamente coperto di neve e non si vedeva nemmeno l’ombra della benché minima linea bianca, inoltre manovra effettuata con gli scarponi indossati (ci stiamo ancora chiedendo come Spada abbia fatto un parcheggio cosi perfetto).
Per comprendere a fondo la fatica della giornata basta vedere il rapporto con le marce di Jhonny alla guida durante il ritorno.

Mike: ma se metti in quinta?
Jhonny: cazzo dici? Sono già in quinta.
Jhonny (abbassando lo sguardo verso il cambio): porca merda!! (e cambia marcia mettendo in quinta)

Passano venti minuti…

Jhonny: merda, ero di nuovo in quarta
Spada: cazzo Jhonny, sei recidivo.

Passano altri venti minuti e Jhonny tenta di passare dalla terza alla seconda sperando di mettere in quarta, e qui finisce la tragedia delle marce e della giornata.
Ricordate che lo Spadacci Snow team vi ama.